Politica
Natura: Pichetto, per ripristinarla serve un disegno che funzioni, non una bandiera
14/7/2023
Sulla legge di ripristino della Natura, votata in Parlamento europeo, “negli ultimi mesi c’è stata una trattativa molto serrata, nella quale non mi sono mai alzato dal tavolo: siamo convinti che per ripristinare serva avere un disegno che funzioni, non una bandiera. Se devo rimettere le piante autoctone di tre secoli fa, vuol dire che forse questo è un ripristino molto ideologico che non ha più senso. L’adattamento è trovare un punto di equilibrio tra convivenza civile e natura”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo all’Assemblea nazionale di Confagricoltura.
Il Ministro ha affrontato, con gli interlocutori dell’imprenditoria agricola, i vari temi di comune interesse: dagli investimenti previsti nel PNRR alla tutela della biodiversità, dalla qualità dei prodotti ai fenomeni climatici che mettono a rischio il territorio.
Sulle emissioni nei trasporti, che interessano anche gli usi agricoli, Pichetto ha ribadito che “serve un bilanciamento tra captazione ad origine ed emissioni”, definendo “miope la scelta di indicare solo il motore elettrico, perché potremmo avere risultati con e-fuel, idrogeno e biocarburante”. “Guardando alla biodiversità – ha detto Pichetto – come forza del nostro Paese, dobbiamo irrobustire il nostro sistema delle imprese agricole: non dobbiamo – ha aggiunto – fare concorrenza sul prezzo, ma sulla qualità del prodotto”.
Il Ministro ha anche ricordato l’investimento nel PNRR sul biometano, come sull’agrivoltaico, “che deve essere la modalità per utilizzare il terreno con maggiore rendimento, integrando il ricavo dell’azienda”. Il decreto sull’agrivoltaico, oggi all’attenzione di Bruxelles per la valutazione di compatibilità, è atteso “non prima di ottobre”, ha spiegato Pichetto. Il tema dell’uso della terra, come ha ricordato il titolare dell’Ambiente, si lega alla tecnologizzazione dei sistemi di coltivazione e irrigazione, che determina “risparmio di acqua e superiore redditività della terra”.
Sulle condizioni climatiche italiane, il Ministro ha spiegato che “fenomeni come quello in Emilia-Romagna, che hanno una parte eccezionale ma anche una componente caratteristica del clima tropicale, avverranno ancora”. “Occorre – ha aggiunto – fare sia gli argini che le aree di esondazione, sennò non possiamo lamentarci di nuovi disastri: per le aree agricole che, in caso di estrema emergenza, devo inondare, serve un meccanismo puntuale di indennizzo per gli agricoltori che funzioni a livello di Paese”.
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