Natale: senza neve rischiano turismo, campagne e ambiente
27/12/2023
Natale bollente all’inizio dell’inverno dopo un autunno climatologico che si è classificato in Italia come il più caldo mai registrato dal 1800 con una temperatura superiore di 2,1 gradi la media storica. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr, nel sottolineare che l’anomalia ha effetti sulle attività economiche come il turismo e l’agricoltura ma anche sull’ambiente con il divampare degli incendi fuori stagione, favoriti anche dal vento.
Oltre alle difficolta per il turismo sulle piste da sci E sull’intero indotto, la mancanza di neve impedisce di creare le scorte idriche necessarie all’agricoltura ma a causa del vento caldo e secco, che soffia su boschi e pascoli asciutti da settimane senza pioggia, si moltiplicano gli incendi anche per l’azione dei piromani, contro i quali si invita a vigilare.
Il caldo anomalo rischia addirittura di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature e la perdita dei raccolti. Senza dimenticare che se non arriva il freddo le popolazioni di insetti che causano danni alle colture potrebbero sopravvivere e svernare per attaccare i raccolti nella prossima primavera. Ma a preoccupare è anche il rischio siccità soprattutto sull’Italia centro-meridionale, dove stanno emergendo i primi sintomi di stress idrico che, accompagnati alla scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica fanno scattare un campanello d’allarme.
Il Natale al caldo con temperature superiori anche di 10 gradi la media conferma la decisa tendenza al surriscaldamento della Penisola con effetti climatici e produttivi. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno già superato quest’anno i 6 miliardi di euro.