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LetExpo2024, Edoardo Rixi - Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti:" All’Ets si è aggiunto un altro danno, la tassazione dei carburanti marittimi"

12/3/2024

“L’Ets l’abbiamo osteggiata da subito anche prima della nascita di questo governo. L’Ets è un problema per i porti europei specie mediterranei, un grosso problema anche dovuto al fatto che c’è stata scarsa visione per anni nel sistema logistico, con la logica del Ninbi (not in my backyard, ndr). È in corso uno spostamento dei traffici a livello mediterraneo, molte merci passano dal Mediterraneo, ci sono investimenti su Trieste, la chiusura dell’Ucraina, dell’Europa dell’Est ha riposizionato completamente le catene di valore, il Mediterraneo diventa centrale. Il problema dell’Europa è che pianifica le cose con 10 anni di anticipo. Sta nascendo un altro problema, quello della tassazione sui carburanti marittimi. Il mondo cambia, l’Europa decide dieci anni prima ma nel frattempo tutto è cambiato. In Italia abbiamo poca pianificazione, il nostro sistema logistico è un po’ anarchico ma molto resiliente, abbiamo affrontato il covid meglio degli altri paesi, la crisi russa meglio degli altri paesi nonostante la dipendenza dal gas russo, stiamo affrontando la crisi del mar rosso meglio di altri paesi. In Europa la pianificazione è più lunga ma a volte ci porta a derive incredibili, come il problema dell’Ets e della tassazione dei carburanti marittimi. L’Europa nel suo complesso ha la grande massa industriale, ha bisogno di grandi catene logistiche perché ha poche materie prime. Ci siamo dati delle regole che ci impediscono di fare degli interventi, si parlava prima del sistema autostradale obsoleto, ma oggi è vero che i concessionari si ripagano, ma riversando i costi sulle utenze. Nel momento in cui il 50% della rete è di prima degli anni 70’, con il cuneo salino nei prossimi anni dovremo demolire e ricostruire buona parte delle autostrade. Oggi conosciamo cose che ai tempi della costruzione delle autostrade non conoscevamo, nei prossimi 15 anni avremo una gran mole di lavori. Il mio ministero vuole fare le infrastrutture, altri ministeri hanno altri obiettivi, un governo coeso permette di allineare gli obiettivi. La Asti Cuneo è stata bloccata per 20 anni dalla Sovrintendenza, ora il governo ci sta lavorando. L’intermodalità è la chiave di volta, un errore dei governi precedenti è quello del Pnrr con solo la cura del ferro, dovremo fare investimenti su strade e autostrade. Passi da 3 a 13 miliardi di euro di investimenti sui treni crei una bolla di commesse, non trovi più nessuno. Avessi diviso avrei portato avanti tutto il sistema magari non al 26 ma al 32, nessuno compra una talpa meccanica per usarla fino al 2026, ma solo se pensa che il governo farà altre opere successivamente. Dovremmo avere strumenti certi per gli operatori. Il sistema logistico italiano è più efficiente e più duttile di quelli francese e tedesco. Possiamo fare sistema grazie a capacità operatori, quelli francesi e tedeschi hanno avuto più aiuti, in Italia è nato un sistema che dal punto vista economico è sano”.
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