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LetExpo2024, ALIS Cafè:"Trasporto sostenibile e normative europee: opportunità e aspettative"
14/3/2024
**Carlo Fidanza - Deputato Commissione TRAN Parlamento Europeo:"Elettrico, rischiamo di passare dalla dipendenza al gas russo a quella dalla Cina"**
“In questi anni c’è stato a Bruxelles un atteggiamento di scarsa disponibilità all’ascolto, la cosa più fastidiosa, perché è prevalso un atteggiamento di chiusura ideologica, l’equilibrio tra le tre lettere ESG non c’è mai stato dal varo del green deal, ne hanno fatto le spese i comparti logistico e agricolo. L’ex vicepresidente Timmermans ha avuto un ruolo in questo senso. Oltre all’indisponibilità all’ascolto, le valutazioni d’impatto sono state parziali e qualche volta faziose, volevano semplicemente avallare quel che già si era deciso. Sulla mobilità si è scelta la strada di una transizione a una sola tecnologia, quella elettrica, senza tenere conto che ci sono possibilità industriali differenti, anche nella logica di evitare nuove dipendenze strategiche. Abbiamo fatto uno sforzo enorme per liberarci dalla dipendenza dal gas russo, rischiamo di passare a nuove dipendenze. Il 2023 è stato l’anno con le più alte emissioni di Co2, l’Europa è un po’ calata ma india e Cina usano centrali a carbone per produrre le componenti dell’auto elettrica di cui sopra”.
Sui megatrucks c’è stata una spaccatura nel sistema Italia, con le grandi imprese tendenzialmente a favore e le piccole contro, più il mondo ferroviario in comprensibile agitazione per la potenziale concorrenza. Per quanto riguarda le risorse, le esigenze in Europa sono sempre di più, ma le risorse non crescono di pari passo. Le nazioni cosiddette frugali si oppongono a nuove operazioni sulla falsariga del Pnrr, di cui peraltro si devono ancora utilizzare tutti i fondi”.
**Luca Sisto - Direttore Generale Confitarma: “L’80% dell’inquinamento dei mari arriva da terra, noi siamo già sostenibili”**
“Penso si sia parlato fin troppo, ma non è mai troppo, di sostenibilità ambientale, di green transition: la navigazione italiana è già sostenibile, l’inquinamento dei mari del mondo, per più dell’80% arriva da terra, non dalle navi. Ovvio che c’è tanto da fare, ma siamo sul podio non in bassa classifica, dove invece ci troviamo nella competitività con gli altri Paesi europei. Bisogna contemperare le esigenze di un pianeta che ha bisogno di blue e di green, con le esigenze di un’industria che, nel nostro Paese, è un’industria trainante. Noi siamo convinti che Confitarma può dare una grande mano in tal senso”.
**Francesca Fiorini - Segretario Generale ALIS: “Le incognite che il settore affronterà nella logistica e nei trasporti”**
“Al netto delle crisi geopolitiche, i due macro temi con interrogativi maggiori sono da un lato l’impatto dell’ammodernamento del sistema dei trasporti nazionale e delle reti europee collegate sull’operatività dei flussi e dei servizi, dall’altro il costo della tecnologica e quanto riusciranno a ribaltare sul mercato a supporto di una committenza degli obiettivi. I prossimi cinque anni saranno maggiormente coinvolti negli impatti infrastrutturali, e questi lavori con grande solerzia non possono realizzarsi con gli impianti di esercizio, dove si creeranno delle perdite di operatività. Un esempio da seguire prevede che delle parti della locazione delle risorse del PNRR possano essere destinate a supportare gli operatori, che non siano i soli a sostenere i traffici. Dall’altro il discorso della transizione tecnologica: operare in termini rapidi entro il 2026 significa usare delle tecnologie già disponibili. Abbandonare l’endotermico nel trasporto stradale mette in difficoltà l’industria nazionale ma anche l’idea di transizione stessa. Serve ammodernare il parco e ridurre le emissioni in termini di CO2”.
**Mario Sommariva - Presidente AdSP Mar Ligure Orientale:" Alto Tirreno, da completare le infrastrutture stradali e ferroviarie"**
“Cito Lucio Dalla: il mondo sta cadendo a pezzi come un vecchio presepe. Difficile parlare dell’attualità dal punto di vista dello shipping e dei porti, mentre il mondo ci sta cascando addosso. Ma abbiamo delle responsabilità, anche nei confronti delle famiglie che vivono del lavoro nei porti e sulle navi. Il new normal è l’incertezza. L’Italia ha fatto un salto di qualità straordinario dal punto di vista delle infrastrutture, sono ingenti gli investimenti previsti sui porti. Ma cito anche un’altra canzone, Si può dare di più: certamente per quanto riguarda l’alto Tirreno sarebbe utile nell’asse dal Tirreno al Brennero, completare le infrastrutture stradali e ferroviarie”.
**Gianpiero Strisciuglio - AD e DG RFI: “I punti di debolezza del sistema infrastrutturale ferroviario e le leve di forza nel quadro europeo”**
“Serve dotare il nostro Paese di livelli di infrastruttura con persone e risorse per un valore assoluto. L’infrastruttura dell’alta velocità è un benchmark di riferimento. A partire dallo strumento tecnologico per l’interoperatività, per conciliare la natura dei traffici merci e conciliare lo sviluppo delle attività di manutenzione è necessario un passaggio culturale a visione di rete europea dei trasporti. Dei nove corridoi europei quattro attraversano l’Italia, quindi la centralità del nostro Paese è decisiva. Siamo davanti al più grande piano di cambiamento delle infrastrutture ferroviarie attraverso 120 miliardi di investimento: gli obiettivi sono migliorare il collegamento con l’Europa, le grandi opere di attraversamento alpino, lo sviluppo dei grandi corridoi internazionali, in particolare nelle zone del centro sud, lo sviluppo delle infrastrutture nei nodi metropolitani e la grande innovazione tecnologica. Le infrastrutture di primo e ultimo miglio con i collegamenti ai porti e agli interporti. In una dimensione in cui l’Europa evolve verso una performance di infrastrutture più elevate, i gestori delle stesse infrastrutture devono dialogare bene per coordinare le attività di sviluppo. Un secondo aspetto riguarda la buona capacità di portare avanti questi investimenti: 7 miliardi e 700 milioni investiti da RFI nelle infrastrutture, per arrivare ad avere una delle reti ferroviarie più avanzate d’Europa”.
**Luca Becce - Presidente - Assiterminal: “Italiani bravi nell’emergenza, non ha ragionare di sistema”**
“Noi siamo un’associazione che è riuscita, in questi anni, a mantenere la propria funzione di rappresentanza generale, e cerchiamo di continuar a perseguire l’interesse generale della categoria, e non quelli particolari di alcuni gruppi, e il rapporto con ALIS ci aiuta ad aumentare la nostra capacità di intervento. Spesso ci si attarda a discutere di questioni molto specifiche, non tenendo adeguatamente conto delle situazioni che stiamo vivendo. Non c’è mai stata, negli ultimi cinque anni, una fase politica, storica, economica, nella quale fosse così difficile fare previsioni sul futuro. Ci sono costantemente situazioni che costringono a modificare l’approccio, perché si è aumentata l’interdipendenza, ma è venuta meno la capacità di governo politico di un mondo così interdipendente. E nemmeno l’Europa ne ha le capacità. Un ragionamento che si può portare anche su normative di ambito specifico: è sempre necessario recepire i cambiamenti, e tradurli in procedure di carattere applicativo. Noi, però, non siamo ancora pronti, perché in Italia siamo molto bravi a far fronte all’emergenza, ma altrettanto poco capaci a ragionare in termini di sistema. Invece, in questo momento, avremmo bisogno di far prevalere le esigenze di sistema, stabilendo regole che valgano per tutti, decidendo quali sono gli interventi effettivamente strategici per il Paese e non per quell’area geografica”.
**Luca Cavagnaro - Partner NCTM:"Il trasporto di rifiuti transfrontaliero sostenibile"**
“L’Ue ha deciso un cambiamento nel trasporto transfrontaliero dei rifiuti, secondo una direttrice di sostenibilità. C’è un ossimoro: si chiede alle aziende di essere sostenibili, ma spesso le aziende non sono sostenute. Come nel caso del progetto di cold ironing bloccato per ragioni di permitting. Se non si mettono a terra i progetti restano materie astratte. Il nuovo regolamento europeo ha un’ottica di semplificazione uniforme nell’Ue, ponendo l’accento sulla trasparenza, chiarendo chi deve fare cosa. Spesso ho affiancato imprese con veicoli carichi di rifiuti che non riuscivano a trovare il destino
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