Alis
LetExpo2024, ALIS cafè:"I protagonisti di ALIS per il sociale"
13/3/2024
**Eugenio Grimaldi - Presidente Commissione ALIS per il Sociale:" Vogliamo divulgare la sensibilità per il sociale**
“Il nostro scopo è quello di divulgare. Ho un forte spirito di servizio e ho maturato conoscenze e una cultura del terzo settore anche grazie alle persone che sono sedute qui con me. Con mio fratello abbiamo lanciato una sfida, quella di fare un padiglione per il sociale a LetExpo. Non c’è sostenibilità ambientale se non c’è quella sociale, e nemmeno quella economica. Le persone danno un contributo importante, come la direttrice Matrisciano e Andrea Bonomelli, anche la partecipazione di questi gruppi veronesi, tutto questo contribuisce a far crescere una cultura. Bisogna puntare su una politica culturale diversa, non parlare di beneficienza, queste strutture devono essere in grado di diventare autosufficienti”.
“È stata un’oretta piacevole. Accolgo con piacere le istanze dell’avvocato Simona Marotta. Come conclusione, credo che la più grande disabilità che ci sia è rimanere soli. Il senso della partecipazione delle fondazioni della comunità, il senso di Alis per il sociale è quello di fare un lavoro di squadra”.
**Marco Di Paola, Presidente FISE: “L’ippoterapia”**
“Lo sport è la terza agenzia educativa dello Stato. Siamo l’unico sport olimpico dove il cavallo ci insegna ancora di più, con valori di generosità sotto forma di terapeuta. Attraverso lo sport equestre cerchiamo di restituire a livello sociale un contributo come federazione, attraverso l’ippoterapia. Il rapporto che si instaura con il cavallo è di fiducia, davanti al cavallo siamo tutti uguali. Uomo e cavallo entrano in simbiosi e così si riescono ad avere risultati importanti. Altruismo, generosità, sapersi donare, seguendo dei percorsi formativi con interventi assistiti con il cavallo anche a livello regionale e attraverso le federazioni”.
**Walter Borghino - Capo sezione delle Relazioni esterne dello Stato Maggiore della Difesa: “Le Forze Armate sono una realtà al passo coi tempi”
“Le Forze Armate, già da tantissimi anni, sono tra le istituzioni percepite con una tasso di fiducia tra i più alti del Paese. Siamo diventati anche molto sensibili, abbiamo cambiato passo rispetto a qualche decennio fa, rispetto alla figura del militare tutto spade, cannone, ecc. Abbiamo iniziato con le missioni all’estero per il mantenimento della pace, e poi abbiamo declinato questo cambiamento anche sul territorio nazionale, facendo sicurezza con il nostro personale. Noi, laddove ci sono emergenze, siamo presenti. Siamo una realtà al passo con i tempi, sappiamo percepire i cambiamenti, e mettiamo in campo tutti i nostri asset. Ecco che abbiamo sposato alcuni progetti per la disabilità, come quelli con l’ippoterapia. Inoltre, abbiamo fatto un bellissimo progetto con la scherma, ‘Fencing for change’, nelle periferie disagiate di Napoli, per indicare come lo Difesa sposi in pieno il sistema valoriale dello Sport. Tornando sulla disabilità, siamo partiti una quindicina d’anni fa con le persone con disabilità all’interno della Difesa e, da due anni, abbiamo sposato il progetto del Comitato Paralimpico”.
**Andrea Bonomelli, Presidente Comunità Lautari: “Uscire dalla tossicodipendenza”**
“L’inserimento nel mondo del lavoro dalle dipendenze è fondamentale. Un ragazzo che entra in comunità ha bisogno di uscire da questo tunnel. Serve un programma di tre o cinque anni. È importante che non sia una data comandata, ma che il problema si lascia alle spalle e che non si deve commettere di nuovo. Noi accompagniamo i ragazzi nel mondo del lavoro, come nel settore ippico, accudendo i cavalli, nel settore vitivinicolo, quello degli eventi, falegnameria, restauro ed edilizia, per far appassionare il ragazzo ad un ambito diverso da quello che era il suo settore lavorativo iniziale. Il problema della tossicodipendenza è che l’approccio con le droghe inizia a 11 anni, c’è troppa accessibilità. Noi in comunità accogliamo i ragazzi maggiorenni, quindi a monte la famiglia non deve sottovalutare i segnali”.
**Cristina Detti Responsabile Un calcio per tutti onlus:" I ragazzi disabili hanno il diritto di fare sport"**
“Ci sono tre squadre che verranno a LetExpo, una è la nostra, un’altra gioca integrata alla nostra, un’altra viene da Lucca, il Nino del sorriso: faremo calcio adattato, nell’adattato i ragazzi hanno disabilità intellettiva, nel calcio integrato o inclusivo, come preferiamo dire, i ragazzi normodotati giocano mescolati a quelli disabili. Siamo attivi da oltre 10 anni, siamo nati perché abbiamo fatto all’interno di un piccolo gruppo una riflessione: quella di partire dal concetto del rispetto, del garantire il diritto allo sport, perché i ragazzi con disabilità sono cittadini e hanno il diritto di fare sport. Vogliamo dare la possibilità di giocare a calcio anche a chi in una squadra normale non può farlo, con il nostro personale che è qualificatissimo. Il calcio unisce perché non si può giocare da soli”.
**Flavia Matrisciano - Direttore Fondazione Santobono Pausilipon: “La cura dei bambini attraverso la ricerca”**
“Siamo noi che beneficiamo della compagnia dei bambini. Rimango sempre strabiliata dalle emozioni che riescono a trasmettere questi bambini. Le corsie del nostro ospedale sono piene di allegria, so di ricevere più di quanto do. Tutti i nostri sforzi sono a beneficio della ricerca, dove il 90% dei bambini guarisce dai linfomi. Ma c’è ancora molto da fare e per questo motivo continuiamo a fare ricerca per donare una speranza ai bambini attraverso dei protocolli sperimentali”.
**Luca Marciani - Direttore Fondazione Grimaldi: “Spostiamo le anime delle persone da dove sono chiuse”**
“Grazie al sostegno della famiglia e del Grimaldi Group, è arrivata davvero una pioggia di capitali per le attività della fondazione. A questo momento siamo arrivati a circa trecento progetti sostenuti nel tempo, di cui un centinaio attivi contemporaneamente. Il più grande è la ‘La scuola della famiglia”, che conta 90mila ingressi ogni anno, prendendosi carica di nuclei familiari nella loro interezza, sottraendo le persone alla dispersione scolastica e alla marginalizzazione sociale. Facciamo nel sociale, quello che Grimaldi con i trasporti fa nel lato economico. Come la logistica trasporta le merci, il sociale sposta l’anima dalle persone, da dove sono chiuse. Forti del successo de ‘La scuola della famiglia’, si sta raddoppiando il progetto, nel Centro storico di Napoli, dove sorgerà un centro di diecimila metri quadri, per la cura della persona, a più livelli, completamente gratuito, a disposizione della comunità, interamente finanziato da privati”.
**Fra Gerardo - Presidente associazione AFMAL Fatebenefratelli: "AFMAL Fatebenefratelli nei cinque continenti"**
”La chiesa da quando è nata si è sempre occupata delle persone povere e in difficoltà. Operiamo nei cinque continenti, la rete Fatebenefratelli ha ospedali in tutti e cinque. All’inizio operavamo solo nei paesi in via di sviluppo, poi la pandemia ha fatto sì che operassimo anche in Italia. Volevo ricordare alcuni progetti, quel che ci interessa è poter fare rete con altre associazioni e con le istituzioni: stando in rete si possono raggiungere più persone. La logistica ci ha aiutato moltissimo, specie nei territori più disagiati. Nei paesi subsahariani la tradizione vuole che il bambino accompagni la persona cieca. Si diventa ciechi per la cataratta, abbiamo lavorato per eliminare la cataratta e restituire la vita ai bambini”.
**Simona Marotta - Avvocato esperta di problematiche relative a minori e diversamente abili: “Gli ostacoli della disabilità”**
“Bisogna operare per una rivoluzione culturale. Nel mondo ci sono 13 milioni di disabili. Essi hanno diritto di andare a scuola, di ricevere un’assistenza sanitario, del servizio di supporto scolastico, di sostegno scolastico. La disabilità esiste nelle fasce sia ricche che povere, ma spesso non si riescono a superare gli ostacoli burocratici. Oggi la disabilità si vede nella scuola: la nascita di un bambino autistico è 1 su 45. Bisogna essere educati a vedere la disabilità non come una problematica”.
**Anna Leso - l’ex assessore ai Servizi sociali, Famiglia e Pari opportunità del Comune di Verona: “Il clero ci ha sempre aiutato, come il volontariato”**
“Devo dire che Verona è una città che ha una forte natura di volontariato ma, soprattutto, di clero. Il clero ci ha sempre aiutato, noi abbiamo molti ordini che si sono sempre occupati della povertà, e collaborano tutt’oggi con l’Amministrazione comunale. Una volta, era solo il clero a occuparsi dei problemi sociali. Io ho origini vincenziane in famiglia, quindi l’ho sempre respirata questa buona aria, quindi mi sento fortunata. Noi abbiamo bisogno di collaborazione con tutto il territorio: credo che i Servizi sociali debbano dedicare tanto tempo all’ascolto ai bisogni. Ma non deve esserci solo l’ascolto, ma anche la pratica, la collaborazione. Dipende dalle varie amministrazioni e dalle sensibilità del territorio; Verona è sempre stata una città inclusiva. Grazie alla famiglia Grimaldi, che ci ha fatto capire che anche chi si occupa di innovazione ha a cuore i problemi veri”.
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