Economia

Lavoro: 356mila assunzioni previste dalle imprese a dicembre

13/12/2024

Sono circa 356mila le assunzioni previste dalle imprese nel mese di dicembre e salgono a oltre 1,3 milioni per il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025. Rispetto all'anno precedente, si registra una crescita della domanda di lavoro con +3.410 assunzioni previste nel mese (+1,0%) e +15.240 nel trimestre (+1,2%). Permane elevata la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese che riguarda circa 174mila profili ricercati pari al 48,9% della domanda di lavoro. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali di dicembre. Sono le imprese dei servizi a sostenere la domanda di lavoro programmando oltre 268mila assunzioni a dicembre (+3,5% su base annua) e 927mila nel trimestre (+4,7%). Positive in particolare le previsioni delle imprese del turismo e del commercio che, grazie anche all’avvio della stagione invernale e l’approssimarsi delle festività natalizie, programmano rispettivamente 76mila (+8,1%) e 59mila (+4,6%) assunzioni. Una maggiore incertezza emerge dalle previsioni delle imprese dell'industria con un numero di assunzioni programmate nel mese pari a 87mila lavoratori (-6,1%) e 381mila nel trimestre (-6,4%). Le imprese manifatturiere programmano oltre 57mila assunzioni a dicembre e 256mila nel trimestre, mentre nel settore delle costruzioni sono previste rispettivamente 30mila assunzioni nel mese e 125mila nel trimestre. Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale più diffusa ed è proposta al 56,1% delle assunzioni totali (circa 200mila contratti). Seguono i contratti a tempo indeterminato (quasi 81mila), mentre apprendistato e altre forme contrattuali coprono quote minori. A dicembre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa quasi 174mila assunzioni delle 356mila programmate, soprattutto a causa della mancanza di candidati (32,2%). Sono le imprese metallurgiche e dei prodotti in metallo a incontrare le maggiori difficoltà di reperimento con un mismatch che interessa il 64,2% dei profili ricercati. Seguono le imprese delle costruzioni (63,2%), le industrie del legno e mobile (59,6%), le imprese della meccatronica (57,7%) e le imprese del turismo (56,9%). Tra i profili professionali più difficili da reperire il Borsino delle professioni segnala, per il gruppo delle professioni intellettuali e scientifiche, gli ingegneri (62,5%) e gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (58,5%), mentre tra le professioni tecniche si segnalano tecnici della salute (65,0%), tecnici in campo ingegneristico (62,7%) e tecnici della gestione processi produttivi (61,9%). Gli operatori della cura estetica (60,9%) e gli addetti nelle attività di ristorazione (58,7%) sono le professioni con la più elevata difficoltà di reperimento per il gruppo delle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi. Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (73,9%) e addetti alle rifiniture delle costruzioni (71,3%) sono invece le professioni più difficili da reperire tra gli operai specializzati, mentre per i conduttori si contraddistinguono gli operai addetti alle macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (63,0%) e conduttori veicoli a motore (55,7%). A dicembre le imprese programmano circa 68mila assunzioni di lavoratori immigrati, pari al 19,1% del totale. Tra i settori economici che ricercano maggiormente manodopera straniera si segnalano servizi operativi (il 30,1% delle entrate è riservata agli immigrati), servizi di trasporto e logistica (24,9%), costruzioni (24,1%), industrie metallurgiche e prodotti in metallo (22,7%) e servizi di alloggio e ristorazione (20,2%). Inoltre, sono oltre 103mila i posti di lavoro (29% delle assunzioni di dicembre) per cui le imprese manifestano una preferenza per i giovani sotto i 30 anni, con opportunità particolarmente elevate nei settori finanziario (44,2%), commerciale (41,2%) e informatico (39,7%). A livello territoriale, sono le imprese del Nord Est a segnalare un più elevato mismatch con il 54,0% dei profili ricercati di difficile reperimento, seguite dalle imprese del Nord Ovest (49,4%), del Sud e Isole (46,0%) e del Centro (45,7%).
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