Innovazione
Intesa Sanpaolo insieme a Smact Competence Center per la digitalizzazione delle imprese
23/10/2024
Si è tenuto nei giorni scorsi l’incontro “PNRR e EDIH: finanziare Ricerca e Innovazione con le agevolazioni”, organizzato da SMACT Competence Center in collaborazione con Intesa Sanpaolo e T2i, per presentare alle imprese le opportunità di finanziamento per sostenere la transizione digitale e i progetti di ricerca e innovazione. Durante l’incontro, sono state illustrate le agevolazioni offerte dal PNRR e dal programma European Digital Innovation Hubs (EDIH), uno strumento centrale del programma Digital Europe per migliorare i processi di business e produzione, guidando la trasformazione digitale delle imprese.
La collaborazione tra Intesa Sanpaolo e SMACT Competence Center si inserisce nella strategia della banca di supportare il tessuto imprenditoriale italiano nella transizione verso l’Industria 4.0, offrendo competenze e strumenti per affrontare i cambiamenti tecnologici.
Durante l’evento, è stato presentato un aggiornamento dell’Osservatorio Intesa Sanpaolo-SMACT 4.0, nato dalla collaborazione tra il Research Department di Intesa Sanpaolo e il comitato scientifico che coinvolge i ricercatori delle Università del Nordest; l’Osservatorio, nel 2021, ha condotto un’indagine con l’obiettivo di esplorare i percorsi di innovazione delle imprese del Triveneto e di studiarne le possibili implicazioni strategiche e le opportunità di accesso ai finanziamenti previsti dai fondi PNRR e dagli European Digital Innovation Hubs (EDIH). Matteo Faggin, Direttore Generale di SMACT Competence Center, ha evidenziato il ruolo centrale di NEURAL, il progetto EDIH veneto, nel supportare le imprese nella trasformazione digitale, fornendo le competenze e gli strumenti necessari per sfruttare appieno le nuove tecnologie. Roberto Santolamazza, Direttore del T2i -Trasferimento Tecnologico e innovazione scarl, ha illustrato i servizi offerti con i laboratori all’avanguardia per sostenere la qualificazione e il riconoscimento dei prodotti nei mercati, e per testare nuovi prodotti in fase di realizzazione.
Gli esperti di Intesa Sanpaolo – Anna Maria Moressa (Research Department), Vincenzo Zeffiri (Ufficio Consulenza R&S e Finanziamenti Europei) e Massimo Teruzzi (Innovation Specialist) – hanno presentato le diverse opportunità di finanziamento e cofinanziamento, illustrando come la banca possa essere un partner strategico per guidare le imprese nel processo di innovazione e crescita.
Partendo dai bilanci di esercizio del periodo 2019-2022 lo studio di Intesa Sanpaolo ha analizzato le performance di 230 imprese che avevano partecipato all’indagine, mettendo a confronto i risultati di quelle che avevano adottato tecnologie 4.0 con le altre. Non solo le imprese “4.0” hanno sofferto meno durante lo shock provocato dalla pandemia (nel periodo 2019-2020 il fatturato delle 4.0 ha subito una contrazione dell’8% contro il 10,8% di quelle non 4.0), ma hanno registrato un maggior recupero dei livelli di fatturato nel periodo successivo con una crescita complessiva nel triennio 2019-2022 che supera per più di 2 punti percentuali l’evoluzione delle imprese non 4.0 (+24,8% delle 4.0 vs +22,4% delle non 4.0).
Tra gli effetti dell’innovazione tecnologica 4.0 introdotta, le imprese avevano dichiarato nell’indagine di aver raggiunto soprattutto obiettivi di efficientamento produttivo: l’analisi a posteriori dei bilanci conferma che le imprese 4.0 hanno innalzato maggiormente la loro produttività (approssimata dal valore aggiunto per addetto in migliaia di euro) che è salita a 74,1 mila euro per addetto delle 4.0, 14 mila euro in più rispetto alle imprese non 4.0. Quelle imprese poi, che alla luce dei nuovi macchinari e tecnologie 4.0, sono riuscite a rivedere anche l’organizzazione complessiva interna mostrano di aver acquisito maggiore competitività nel periodo 2019-2022 con risultati di crescita del fatturato superiori di ben 5 punti percentuali rispetto alle altre.
La spinta all’innovazione è dunque un presupposto per la crescita e la competitività del tessuto economico del Triveneto; le imprese ne sono consapevoli tanto che l’introduzione di nuova tecnologia e di macchinari per la sostituzione parziale della manodopera, insieme all’opportunità di ridurre i consumi energetici, sono i fattori trainanti che le spingono a continuare a investire nel 2024.
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