Economia

Export in calo nel mese di ottobre, male i mercati extra-Ue

18/12/2024

A ottobre 2024 Istat stima una flessione congiunturale più ampia per le esportazioni (-1,9%) rispetto alle importazioni (-0,3%). La diminuzione su base mensile dell’export è marcata per i mercati extra-Ue (-3,2%), contenuta per l’area Ue (-0,7%). Nel trimestre agosto-ottobre 2024, rispetto al precedente, l’export cresce dello 0,6%, l’import dell’1,1%. A ottobre 2024 l’export cresce su base annua dell’1,6% in termini monetari, mentre è pressoché stazionario in volume (-0,1%). La crescita delle esportazioni in valore è sintesi di un incremento per i mercati Ue (+3,7%) e di una moderata flessione per quelli extra Ue (-0,7%). L’import registra una crescita tendenziale in valore contenuta (+0,4%), sintesi di un aumento nell’area Ue (+3,9%) e di una contrazione nell’area extra-Ue (-4,0%); in volume, le importazioni aumentano dell’1,2%.   Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla crescita tendenziale dell’export si segnalano: articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove (n.c.a.) (+35,8%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,5%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+11,5%). Flette su base annua l’export di coke e prodotti petroliferi raffinati (-57,2%), autoveicoli (-23,7%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-12,6%) e macchinari e apparecchi n.c.a. (-0,3%). Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento delle esportazioni nazionali sono: Turchia (+33,5%), Regno Unito (+10,8%), Francia (+4,4%), Spagna (+8,0%) e Belgio (+10,3%). All’opposto, Stati Uniti (-11,8%) e paesi OPEC (-17,6%) forniscono i contributi negativi più ampi. Nei primi dieci mesi del 2024, l’export registra una lieve flessione su base annua (-0,5%): a contribuire sono soprattutto le minori vendite di autoveicoli (-14,5%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,4%) e metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-4,3%). Per contro, apporti positivi importanti provengono dalle maggiori vendite di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+19,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+8,3%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+6,5%). Il saldo commerciale a ottobre 2024 è pari a +5.153 milioni di euro (era +4.495 milioni a ottobre 2023). Il deficit energetico si riduce a -4.706 milioni, da -5.204 milioni dell’anno prima. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 9.700 milioni di ottobre 2023 a 9.860 milioni di ottobre 2024. Nel mese di ottobre 2024 i prezzi all’importazione diminuiscono dello 0,1% su base mensile e dell’1,5% su base annua (era -0,5% a settembre). In sede di commento, Istat rileva che a ottobre la riduzione congiunturale dell’export, dovuta in particolare alle minori esportazioni di beni strumentali verso i paesi extra-Ue, è condizionata dalle vendite di mezzi di navigazione marittima realizzate il mese precedente; al netto di queste, la riduzione e più contenuta (-1,0%). Su base annua, la crescita dell’export – sintesi di un’espansione delle vendite verso l’area Ue e di una loro moderata riduzione verso l’area extra-Ue – riguarda, con diversa intensità, tutti i settori, a eccezione di raffinazione, autoveicoli e altri mezzi di trasporto, che registrano ampie contrazioni, e macchinari. Nei primi dieci mesi dell’anno, la dinamica dell’export è moderatamente negativa (-0,5%). Nello stesso periodo, l’avanzo commerciale raggiunge i 45,0 miliardi di euro (era +24,6 miliardi nei primi dieci mesi del 2023). I prezzi all’import sono pressoché stazionari su base mensile e mostrano un’accentuazione della flessione tendenziale, che si deve principalmente all’ampliarsi del calo su base annua dei prezzi dei prodotti energetici (-11,9%, da -5,2% di settembre).
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