Alis

Consiglio Direttivo ALIS - Presidente Guido Grimaldi

20/6/2024

Abbiamo voluto riunirci a Napoli anche per evidenziare che questa città, e contestualmente l’intera Regione Campania, rappresentano territori strategici per lo sviluppo del Made in Italy così come per gli scambi commerciali, grazie soprattutto: • ad una posizione centrale, • alle infrastrutture portuali, • all’attenzione per la formazione giovanile • e al costante sviluppo delle reti di trasporto e delle connessioni intermodali che facilitano gli interscambi commerciali. Ogni Consiglio di ALIS è inoltre un’occasione per fare insieme un punto sulle evoluzioni del quadro macroeconomico che influenzano anche l’operato delle imprese e del nostro comparto dei trasporti e della logistica. Con particolare riferimento all’Italia, i dati riportano che: • si stima una crescita del PIL dell’1% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025 • l’inflazione è rimasta stabile a maggio allo 0,8% • il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2%. In questo scenario di instabilità geopolitica e di difficoltà economica, ALIS dimostra di essere una certezza e continua nel suo percorso di crescita rappresentando oggi: • oltre 2300 imprese e realtà di trasporto, logistica e servizi alle imprese • 82 miliardi di euro di fatturato aggregato • 261.000 lavoratori. Il nostro continuo impegno per un futuro davvero sostenibile sotto ogni aspetto è dimostrato anche dalla presenza di autorevoli stakeholder che oggi interverranno per presentare ai nostri Soci grandi opportunità e nuovi progetti su: • strumenti finanziari, con il Fondo Italiano di Investimento • mobilità sostenibile dei passeggeri, con Trenitalia ed il Gruppo Grimaldi • transizione ed efficientamento energetico, con Q8 • programmi di formazione specialistica, con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Questi interventi testimoniano ancora una volta quanto la sostenibilità sia il pilastro più importante su cui si regge la nostra Associazione. Nel necessario percorso verso una vera transizione ecologica, vorrei ricordare che il trasporto marittimo rappresenta oltre il 90% degli scambi mondiali e produce solo il 2,5% delle emissioni globali. Inoltre, rispetto allo sviluppo dell’intermodalità e delle Autostrade del Mare, che l’Europa ha voluto fortemente incentivare negli ultimi anni con l’obiettivo di sottrarre i camion dalle strade e ridurre le emissioni inquinanti, da un’analisi di SRM sono emersi alcuni dati interessanti nelle scorse settimane: • in Italia il settore Ro-Ro è cresciuto del +56% negli ultimi 10 anni • e si è evidenziata in particolare la centralità dei traffici portuali del Tirreno, tra cui appunto i grandi risultati prodotti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale con i porti di Napoli e Salerno. Questo grande lavoro e questi grandi risultati raggiunti dagli armatori rischiano però di essere fortemente compromessi da alcune scelte compiute dall’Europa e, in particolare, dalle normative ETS e Fuel EU Maritime che dall’inizio di quest’anno stanno tassando e tasseranno il settore marittimo a danno di cittadini e imprese. Riteniamo pertanto opportuno intervenire sulla Direttiva ETS affinché non si crei: • una distorsione della concorrenza modale, in quanto rende il trasporto marittimo (specialmente in riferimento alle Autostrade del Mare e alla continuità territoriale con le isole dell’euro-mediterraneo) meno competitivo rispetto alle altre modalità • e una distorsione geografica, perché colpisce solo linee europee che causano il 7,5% delle emissioni globali, escludendo così il 92,5% delle emissioni globali. Da una stima verificata anche dal RINA è risultato che, prendendo in considerazione le emissioni rendicontate nel sistema EU MRV (Monitoring, Reporting, Verification) del 2022 e considerando il valore delle quote EUA pari a 100€, l’impatto economico dell’ETS sul naviglio a livello europeo: • nel 2024 (phase-in 40%) sarà pari a oltre 3 miliardi di euro • nel 2025 (phase-in 70%) sarà pari a oltre 5 miliardi di euro • nel 2026 (applicazione al 100%) sarà pari a oltre 7 miliardi di euro. In merito invece al Regolamento Fuel EU Maritime, che si applicherà da gennaio 2025 imponendo di utilizzare combustibili alternativi e rinnovabili al fine di ridurre l’intensità di carbonio nei combustibili con limiti sempre più stringenti, è stata elaborata una stima sull’impatto economico per le compagnie di navigazione italiane che potrebbe arrivare ad oltre 2,5 miliardi di euro nel 2050 per le navi che battono bandiera italiana. Si evidenzia anche che a livello nazionale saranno sempre le navi Ro-Pax e le navi Ro-Ro a rappresentare i soggetti maggiormente colpiti da tali normative, specialmente dall’ETS. Per contribuire concretamente alla decarbonizzazione riteniamo prioritario agire con politiche globali richiedendo una maggiore compattezza degli Stati europei nelle sedi internazionali come l’IMO (International Maritime Organization), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa delle questioni marittime. Ci auguriamo che venga presa in considerazione la soluzione dell’International Chamber of Shipping che, anziché tassare gli armatori come sta facendo l’Europa, propone di istituire un fondo di ricerca e sviluppo alimentato attraverso una fee su tutte le emissioni mondiali, dal quale attingere le risorse per produrre nuovi carburanti nei Paesi in via di sviluppo e premiare gli armatori virtuosi che hanno investito prima in nuove tecnologie. Nella giornata di oggi avremo inoltre il piacere di dare il benvenuto ad importanti nuovi Soci e di illustrare l’attività associativa che stiamo portando avanti. Su quest’ultimo aspetto, in particolare, vorrei evidenziare l’importanza dei nostri eventi come “Un caffè a Villa Borghese” svoltosi a maggio a Roma che, giunto alla terza edizione, ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti istituzionali, come il Vicepresidente del Consiglio e Ministro Antonio Tajani, ed imprenditoriali e ha permesso di confrontarci sul contesto internazionale, così come su progetti e opportunità in tema di sostenibilità ambientale, sociale ed economica per la crescita del Sistema Paese. Rispetto a questi temi prioritari, come ho avuto modo di sottolineare in recenti interventi pubblici tra cui l’intervista di Nicola Porro a “Quarta Repubblica”, a seguito delle elezioni europee auspichiamo che le nuove Istituzioni: • riescano a cogliere con maggiore consapevolezza le criticità vissute dal comparto • possano individuare come priorità nuove politiche a supporto della transizione e delle imprese • prevedano maggiori fondi europei su infrastrutture green, innovazione, ricerca e formazione • pongano maggiore attenzione ai benefici generati dal trasporto intermodale, semplificando le procedure ed autorizzando maggiori dotazioni finanziarie ed agevolazioni fiscali per le imprese virtuose. Al fine di poter ragionare su politiche più mirate e meno ideologiche, non solo nel settore marittimo, occorre avere una visione d’insieme di tutto il popolo del trasporto e della logistica. E questo è ciò che ALIS fa! Gli imprenditori del settore chiedono infatti con voce unanime alle nuove istituzioni europee di essere più concrete, collaborative e determinate nel creare un futuro più sostenibile per tutti, specialmente per famiglie e cittadini, garantendo un ritorno competitivo delle imprese europee sullo scenario globale. La nostra Associazione ha molti esempi eccellenti di imprese europee virtuose e all’avanguardia e siamo orgogliosi di ciò. Approfitto per inviare i migliori auguri di buon lavoro da tutta ALIS al CEO di Hupac, socio ALIS, Michail Stahlhut, che è diventato il nuovo Presidente dell’UIRR, associazione europea fondata nel 1970 che conta oggi 50 membri rappresentativi del trasporto intermodale ferroviario in Europa. Il nostro Consiglio di oggi qui a Napoli intende enfatizzare ancor più il ruolo del nostro Mezzogiorno per il Paese, consapevoli che dobbiamo tornare a credere ed investire nel Mediterraneo per avere una maggiore centralità nell’economia e nei mercati globali. Vorrei concludere condividendo quanto detto recentemente dal Presidente del Consiglio, e cioè che il primo asset che può essere sfruttato di più e meglio È IL MARE. Anche per questo è un vero orgoglio per l’Italia che l’ICS, associazione mondiale degli armatori, abbia votato all’unanimità la rielezione di un napoletano, Emanuele Grimaldi, come Presidente. A lui i miei ed i nostri migliori auguri per questo incarico prestigioso e di enorme responsabilità anche in considerazione degli attuali scenari mondiali. Grazie.
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