Innovazione
Baroni: l’intelligenza artificiale per rendere più competitive le Pmi
13/2/2023
Al via la prima tappa del road show sull'Intelligenza artificiale organizzata con Anitec-Assinform che ha avuto adesioni record. “Eravamo consapevoli dell'interesse tra le imprese, ma il numero di iscrizioni è andato anche oltre le aspettative”. Così Giovanni Baroni, Vice Presidente di Confindustria e presidente Piccola Industria Confindustria, al Sole 24 Ore parlando del primo incontro su AI a Verona, punto di partenza di una serie di appuntamenti che andranno avanti per due anni, in tutte le Regioni d'Italia. L'iniziativa vede insieme la Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform.
“Le nostre piccole e medie imprese negli ultimi anni si sono rafforzate, sono cresciute. Ma l'Italia resta sempre un paese a forte maggioranza di PMI. Investire in intelligenza artificiale è una strada per aumentare la produttività e l'efficienza del sistema. Gli investimenti in software – ha detto Baroni - non sono impegnativi dal punto di vista finanziario, ma gli algoritmi possono consentire un grande balzo in avanti nella competitività delle aziende, colmando il gap che può derivare dalla piccola dimensione”.
I numeri in Italia sono ancora bassi secondo Anitec-Assinform. Nel nostro Paese il mercato dell'intelligenza artificiale ha raggiunto nel 2022 circa 422 milioni di euro (+21,9%) e tra il 2022 e il 2025 è previsto che raggiunga i 700 milioni, con un tasso di crescita medio annuo del 22 per cento. Nonostante questo aumento, il mercato italiano è inferiore a quello di altri paesi più industrializzati. Tra le imprese italiane solo il 6,2% utilizza sistemi di intelligenza artificiale, contro una media Ue dell'8%. La percentuale scende tra le PMI, 5,3%, mentre cresce al 24,3% tra le grandi. Secondo il presidente di Piccola Industria “le grandi imprese sono più avanti ma nelle piccole c'è un altissimo potenziale: l'intelligenza artificiale può essere applicata in ogni realtà industriale, a prescindere dalla dimensione. Sono tecnologie con costi accessibili per le PMI, che non vanno sviluppate all'interno ma si possono acquistare”. Per Baroni si tratta soprattutto di diffondere una maggiore consapevolezza tra le imprese: “è un tema di cultura industriale, che va adeguata ai tempi, ad una competizione diversa dal passato, in cui l'adozione delle nuove tecnologie ha un peso determinante”.
La prima tappa, organizzata in collaborazione anche con Confindustria Veneto, Confindustria Verona e i Digital Innovation Hub, ha proprio questa funzione: “l’impegno di Confindustria è individuare i temi più all'avanguardia, dove ci sono opportunità di crescita, informare le imprese e affiancarle nel loro percorso di sviluppo”, ha spiegato Baroni.
E su Industria 4.0 il presidente di Piccola Industria ha sottolineato che “Confindustria aveva chiesto che la misura venisse rafforzata, proprio perché è uno strumento funzionale alla transizione digitale. Per l'Italia è una chance molto importante, che può trasformare le imprese e spingere il Pil”. Per Giovanni Baroni serve investire in innovazione e anche in formazione: “questo cambiamento tecnologico – ha osservato - richiederà nuove competenze, nuova formazione e si apriranno nuove occasioni di investimento in diverse aree economiche. Ma non vedo il pericolo di perdita di posti di lavoro perché si creeranno contemporaneamente occasioni per nuove figure professionali altamente specializzate. Dobbiamo lavorare per averle e ridurre le difficoltà di incontro tra domanda e offerta a cui, purtroppo, stiamo assistendo da qualche tempo”.
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