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Assemblea ALIS 2024, Luigi D’Auria, AD Transitalia: “Le risorse erariali prodotte dal mare tornino in buona parte al mare”

3/12/2024

“Siamo una piattaforma logistica naturale nel Mediterraneo e siamo la porta di connessione tra Europa, Africa del Nord e Medio Oriente – esordisce Luigi D’Auria, a.d. di Transitalia. Che continua: “Il 90% delle merci globali viaggia via mare e il trasporto marittimo ammonta al 12% del Pil globale, mentre le emissioni del naviglio mondiale sono solo il 2,12% delle emissioni globali totali. In questo quadro la logistica italiana si sta difendendo bene, è all’8,9% il forecast sulla crescita del 2024, a quota 120 mld di fatturato, e l’Italia ha superato il Giappone nell’export, diventando quarta nel mondo, ma siamo deboli sulle infrastrutture, ad esmpio con i porti del Nord Europa che hanno il 70% del mercato. D’altronde – ha proseguito D’Auria – la Banca mondiale posiziona l’Italia al 19% posto nell’indice delle performance logistiche. Abbiamo aree grigie: poca capacità di organizzare i trasporti con prezzi competitivi, difficile tracciare le merci, difficoltà nell funzionamento della piattaforma comune, e nel 23 ben il 75% delle imprese ha affidato a operatori internazionali la gestione della logistica, questo è un dato che deve farci riflettere. Eppure l’Ita ha una grande flotta su gomma, l’età media però è di 14 anni, c’è dunque un grave ritardo sui vincoli emissivi e di sicurezza. Ritengo che ci siano aree su cui ci si debba attivare investimenti immediati, oggi ad esempio l’unico porto italiano interconnesso è quello di Trieste, mentre porti europei come Rotterdam o Anversa sono best practice, questo fa perdere competitività. Avremmo bisogno di una riforma delle dogane, oggi impieghiamo 48 ore per uno sdoganamento, pari al tempo di consegna di un carico a migliaia di chilometri, avremmo bisogno di una riforma delle autorità portuali, con una regia centrale che metta in atto progetti di pianificazione, sviluppo e distribuzione delle risorse in maniera omogenea. Abbiamo bisogno di un sistema che sia condiviso e interconnesso con gli operatori della logistica: porti, interporti, dogane e tutti gli organi di controllo. Del resto, la logistica italiana soffrirà molto per gli effetti dell’Ets e avremo degli extracosti – fino a 1 miliardo nel 2026 – e quindi che cosa chiedo e auspico? Che possano essere in ogni modo aumentati i fondi per il sea-modal-shift, per il 2024-2025 come Alis abbiamo avanzato la nostra richiesta di 100 milioni all’anno, aspettiamo che vengano aumentati i fondi per il sostegno del rinnovo delle flotte e che venga implementata la soglia-limite per ogni azienda, attualmente a 550 mila euro. Ci auguriamo che il governo continui con questa sua lobbing con l’Unione Europea soprattutto sul tema della neutralità tecnologica …concludo che secondo me, se il mare produce risorse ci auguriamo che buona parte di queste risorse torni al mare”.
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